Su agenzia giornalistica opinione: Coronavirus, dalla Cina arrivata la conferma che l’ozonoterapia è efficace contro il Covid-19

[vc_row][vc_column][vc_single_image image=”3029″ img_size=”full”][vc_column_text]DOTT ANTONIO CARLO GALOFORO * CORONAVIRUS: « DALLA CINA ARRIVATA LA CONFERMA CHE L’OZONOTERAPIA È EFFICACE CONTRO IL COVID-19 »

Arriva dalla Cina la conferma che l’ozonoterapia è efficace contro Covid 19 con una lettera ufficiale dell’Università di Tianjin al Dott. Antonio Galoforo, che fin da fine gennaio ha portato avanti con le Autorità cinesi un’intensa collaborazione per definirne l’utilizzo e che per primo, anche in Italia, ha pubblicato sul portale della SIOOT uno studio sulla sua possibile efficacia.

Dopo che l’Istituto Superiore di Sanità, pur non attribuendo in via preventiva all’ozonoterapia valenza terapeutica contro Covid-19, ne ha però nei giorni scorsi, con rigore e attenzione ai pazienti in questo difficile momento storico, definito i criteri affinché le strutture ospedaliere possano decidere di utilizzarlo, un importante riscontro scientifico arriva dalla Cina; il Prof. Dong Ming dell’Università di Tianjin, nella lettera indirizzata al Dott. Galoforo, sintetizza come il supporto da lui fornito, fin da gennaio, abbia permesso di mettere a punto un protocollo, validato dal comitato etico dell’Università e dell’ospedale di Haihe che è applicato con risultati positivi su pazienti con diversi stadi di progressione della patologia.

Questo importante riscontro si aggiunge all’apertura, che sta trovando in diversi ospedali italiani spazio di verifica, fatta dall’Istituto Superiore di Sanità che nella lettera inviata dal Responsabile della Segreteria Scientifica dell’ISS del Presidente, Dott. Luigi Bettinato, al Presidente della SIOOT martedì 24 marzo, l’Istituto Superiore di Sanità definisce in modo chiaro le modalità con cui è possibile valutare l’ossigeno ozono terapia in pazienti affetti da Covid-19.

Non si tratta di un’autorizzazione ma neppure di un diniego; l’ISS definisce, tenendo conto dei protocolli SIOOT depositati nel 2018 e delle evidenze scientifiche esistenti allo stato attuale, un chiaro perimetro entro il quale è possibile ipotizzare l’utilizzo dell’ossigeno ozono terapia contro Covid-19; nella missiva si legge: “ …..dal momento che la proposta sembra essere condivisa e supportata da centri clinici esperti nel trattamenti delle polmoniti virali, se ritenuto opportuno il trattamento potrebbe essere effettuato sotto la responsabilità del medico, previa acquisizione del consenso informato del paziente. Considerato il carattere ”sperimentale” dell’impiego questa indicazione, che richiede oltretutto una specifica esperienza da parte del medico e la disponibilità di opportuna strumentazione, si ritiene opportuno acquisire anche il parere del Comitato Etico”. L’ISS precisa inoltre che la sperimentazione dovrà essere autorizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco.

Possiamo quindi dire che gli sforzi della SIOOT e in particolare del Dott. Antonio Galoforo, membro del direttivo della SIOOT e primo medico in Italia a sviluppare un razionale scientifico di questa possibile applicazione, trovano finalmente un positivo riscontro non solo in Italia ma anche a livello internazionale.
Andiamo con ordine: già a fine gennaio il Dott. Antonio Galoforo e il suo team, quando Covid-19 era ancora circoscritto a Wuhan, ha iniziato a sensibilizzare la comunità scientifica cinese e non, che l’ozono poteva esser un valido alleato per contrastare la diffusione di Covid-19; a metà febbraio, supportato da consolidati rapporti istituzionali già attivi da mesi con la Cina, ha accolto in Italia una delegazione di medici cinesi ed ha tenuto una conference call con il Prof. Chen Qun, Segretario Generale di “China Life Science Security” di Bejing/Pechino e altri 272 dirigenti del Ministero della Salute cinesi, primari di alcuni ospedali di Pechino e dirigenti di centri di ricerca cinesi dove il Dott. Galoforo ha illustrato le evidenze scientifiche ed il protocollo sull’utilizzo dell’ozono, sollevando così l’interesse dei partecipanti verso questo approccio per contrastare il Coronavirus, come poi ripreso il 26 febbraio dalle affermazioni del Professore Zhou Muzhi, sul sito China.org.cn, nell’articolo dal titolo “Ozone: A powerful weapon to combat COVID-19 outbreak” (http://www.china.org.cn/opinion/2020-02/26/content_75747237.htm

Altro cardine di questo risultato è stata la pubblicazione sul sito della SIOOT il 21 febbraio, quando anche in Italia iniziava a diffondersi Covid-19, a cura del Dott. Galoforo e del suo team del Fatebenefratelli di Brescia, di una ricerca in cui evidenziava come l’ozonoterapia potesse essere un valido supporto per contrastare il virus e ne definiva il razionale scientifico per il suo possibile utilizzo; nella ricerca si poneva in evidenza come questa terapia avesse già dato importanti e significativi risultati nella cura delle polmoniti, cosi come di altri virus simili a Covid-19 come la Sars e l’Ebola, documentando il tutto con un amplia bibliografia scientifica.

Nelle settimane successive il Dott. Galoforo si è attivato a livello internazionale per approfondire ulteriormente le conoscenze sull’approccio da lui proposto, raccogliendo importanti feedback positivi tramite il Dott. Li Peter di Guaghzuo che riportava i significativi risultati di alcuni ospedali Cinesi che stavano utilizzando con successo l’ozonoterapia (Tianji Haihe Hospital e The Second Hospital of Tanjin Medical University) e da parte del Dott. Rowen che in Califonia ha già attivato un dipartimento specifico della sua clinica per trattare i pazienti Covid-19 con l’ossigeno ozono terapia e che nei giorni scorsi ha pubblicato un importante studio sulla rivista scientica “Journal of Infectious Diseases and Epidemiology” dal titolo “A Plausible Penny costing effective treatment for Coronavirus- Ozone Therapy”.

Lo sforzo del Dott. Galoforo si è concretizzato nelle ultime settimane anche nel sensibilizzare, alla luce delle ulteriori evidenze scientifiche internazionali, sia le istituzioni, in primis quelle della regione Lombardia, sia gli organi preposti, sulla validità di questo approccio, sottolineando in modo determinante il suo basso costo e soprattutto l’assenza di effetti collaterali.

L’importante riconoscimento internazionale arrivato dalla Cina con la validazione clinica e universitaria dell’uso dell’ozonoterapia si affianca al risultato conseguito da SIOOT che sta già coordinando l’applicazione del protocollo in diversi ospedali in Italia, con l’intenso lavoro non solo dei Presidenti di SIOOT, Prof. Franzini e Prof. Valdenassi, ma anche di chi, come il Dott. Galoforo, ha da mesi visto nell’ossigeno ozono terapia un valido alleato contro Covid-19 e si è speso per arrivare a questo risultato. L’invito è quindi affinchè altri ospedali decidano di valutare l’utilizzo dell’ossigeno ozono terapia per aiutare i malati di Coronavirus, ricordando che l’ozono è un rimedio antico, ma si sta rivelando come una possibile medicina del futuro.[/vc_column_text][vc_column_text]LO STUDIO. Segni di miglioramento nei pazienti più gravi. Quelli lievi sono guariti.

Il team tutto bresciano che ha contribuito alla ricerca è composto da Catia Scassellati e Cristian Bonvicini dell’Istituto Fatebenefratelli.«Non è un caso», precisa Antonio Galoforo membro del consiglio direttivo della Sioot Società scientifica ossigeno ozono terapia che collabora con l’Istituto superiore di Sanità e referente per la Regione Lombardia per le audizioni sull’utilizzo dell’ozono in medicina e ambiente.«Proprio qui viene portato avanti un progetto unico al mondo, della durata di tre anni e finanziato interamente dal ministero della Salute, che prevede l’applicazione dell’ozonoterapia per curare la fragilità cognitiva e l’Alzheimer», spiega il docente dell’università di Pavia.

MA COME PUÒ L’OZONO aggredire il Covid-19?
«L’ozono è un antibatterico, antimicotico e antivirale che agisce distruggendo la capsula del virus, per cui gli impedisce di replicarsi – spiega Antonio Galoforo-. Inoltre attiva la circolazione, riduce gli stati infiammatori e stimola enormemente il sistema immunitario. Se mettiamo insieme tutti questi effetti, sono evidenti i benefici».

LA PROCEDURA prevede un prelievo di sangue del paziente, e l’aggiunta nella sacca ematica di una miscela di ossigeno e ozono. Il sangue così «arricchito» viene poi restituito al paziente.
«Durante la sperimentazione sono stati trattati vari pazienti in vari stadi: dai positivi asintomatici a quelli già in ventilazione forzata o in situazione già compromessa- sottolinea il medico-. E i risultati si vedono in pochi giorni».
In effetti, fin dal primo report del Sioot sui primi due ospedali che hanno iniziato la terapia – ad oggi sono 15 le strutture dove si sta praticando l’ossigeno ozono-terapia – undici pazienti in condizioni gravi hanno avuto un miglioramento rapido e decisivo. Il paziente con le condizioni meno gravi, dopo poche sedute è guarito ed è tornato a casa.
L’unico deceduto del gruppo era in condizioni ampiamente compromesse. C.REB.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”3031″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”3033″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row]

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