Antonio Carlo Galoforo – Una scelta di vita, per la vita

“Autonomia di giudizio, responsabilità di comportamento, perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna…”

 

Per il Prof. Antonio Carlo Galoforo ogni paziente è unico e va seguito in scienza e coscienza nella sua interezza al fine di ripristinare nell’essere umano uno stato di salute e benessere generale che non si limita solo all’assenza di malattie, ma comprende l’equilibrio fisico, mentale, emotivo e spirituale. Crea con la persona assistita una relazione di cura personalizzata a 360°, fondata sulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno. Tant’è che molti dei suoi pazienti dicono di sentirsi abbracciati, mentre vengono curati. Per questo suo approccio gli sono stati conferiti molteplici riconoscimenti, tra i quali la Medaglia Pontificia per meriti umanitari, il Premio per la Pace della Regione Lombardia per meriti umanitari internazionali, la Stella al Merito Sociale.
“Autonomia di giudizio, responsabilità di comportamento, perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona, curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna…” Sono solo alcuni punti del Giuramento di Ippocrate che il Prof. Antonio Carlo Galoforo ha prestato nel 1991 in sede di laurea vecchio ordinamento, prima di iniziare la sua professione di medico e chirurgo. La sua dedizione a questa professione di aiuto inizia in tenera età, ispiratosi al padre, anche lui medico chirurgo. È stato un sorriso ad aprirgli il mondo della medicina, quello di una paziente sofferente in cura da suo padre, sorriso che gli ha fatto capire l’essenzialità del rapporto medico-paziente.
La mia storia medica è iniziata nel 1984 come assistente al primo centro pilota di ossigeno ozonoterapia a Brescia, per continuare, dopo la laurea, come Ufficiale Medico. Successivamente al San Camillo di Brescia dove ho lavorato presso la divisione di chirurgia generale fino al 1997 e continua tutt’ora presso il Gruppo San Donato nella divisione urologica, oltre ai vari centri di ossigeno ozono terapia in cui opero quotidianamente e di cui sono Direttore Scientifico. L’esperienza ospedaliera che ho vissuto e che vivo tutt’oggi mi permette, anche grazie ai costanti aggiornamenti, di tenere viva la passione per la chirurgia, di avere una visione attuale, ampia e non settorializzata della medicina e di affrontare, come ozono terapeuta, con tranquillità e sicurezza anche patologie importanti”.

 

Da oltre 30 anni il Prof. Galoforo si occupa delle potenzialità dell’applicazione dell’ozono in medicina e nell’ambiente, sia nella pratica clinica che nella ricerca scientifica. Una molecola infinitamente piccola che si dimostra sempre più un valido alleato nella prevenzione e nella cura di svariati disequilibri dall’età pediatrica a quella geriatrica.
Un rimedio antico…la medicina del futuro, l’ozono è conosciuto fin dall’antichità, ne scrisse Omero nell’Odissea. Nel 1839 Christian Friedrich Schönbein isolò per la prima volta l’ozono e nel 1896 Nikola Tesla, negli Stati Uniti, brevettò il primo generatore di ozono portatile. Da allora sono stati fatti tanti passi avanti, tanto che oggi la somministrazione di ozono è scientificamente rilevante e basata su precisi protocolli studiati e messi a punto per specifiche patologie.
Nella sua prospettiva ippocratica, il Prof. Galoforo ha deciso di mettere le sue conoscenze a disposizione del progresso della medicina, fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita. Docente del Master II^ livello con valore legale in Ossigeno Ozonoterapia presso l’Università degli Studi di Pavia e presso Unicamillus, Università Medica Internazionale di Roma, ha deciso di investire la sua energia anche nel formare i colleghi che intendono abbracciare il mondo ozono, trasmettendo loro la sua passione per questa molecola dalle mille risorse e dalle mille risposte.
Pioniere in tante esperienze, una di queste la lotta contro la “lebbra dei bambini”, scientificamente nota come Ulcera di Buruli, una grave patologia che attacca i tessuti e genera lesioni devastanti presente in 33 paesi dell’area tropicale e subtropicale dell’Africa, dell’Asia, dell’Australia e dell’America Latina. “Nel 2002 ho proposto di sperimentare l’ossigeno ozono terapia per la cura della lebbra dei bambini in Costa d’Avorio ottenendo risultati entusiasmanti e grazie ad una raccolta fondi organizzata dal Rotary di Brescia, venne acquistato il primo macchinario per la produzione di ozono che fu donato al circolo Rotary di Abidjan.” Accreditato presso l’OMS come referente per gli studi relativi all’utilizzo dell’ozono per la cura dell’Ulcera di Buruli è coautore della pubblicazione scientifica “Ulcera di Buruli e Mycobacterium ulcerans: focus su strategie di intervento innovative e complementari” che illustra nuovi trattamenti per la cura dell’Ulcera di Buruli.“Successivamente mi sono recato più volte in Africa per formare il personale locale e somministrare l’ozono in collaborazione con Fra Fiorenzo Priuli, incontrato a Ginevra, medico missionario dell’ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, in Africa da oltre 50 anni. Successivamente altre raccolte fondi hanno permesso di donare ulteriori apparecchiature per la cura di questa patologia e non solo”.
Ha partecipato a vari progetti di ricerca, l’ultimo dei quali in corso con il Fatebenefratelli – Isola Gemelli di Roma al fine di proseguire i risultati ottenuti dal Prof. Galoforo tra il 2018 e  2022, con il gruppo di ricerca dell’Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli (IRCCS) di Brescia, finanziati dal Ministero della Salute, in particolare su “Fragilità cognitiva e terapia dell’ossigeno-ozono: un approccio integrato per l’identificazione di marcatori biologici e Neuropsicologici”.
La dedizione che accompagna le sue giornate lavorative lo ha portato a presentare i risultati ottenuti dal suo gruppo di ricerca in occasione di molteplici congressi nazionali e internazionali, tra gli ultimi il 13th Annual World Congress of Neurotalk a Sapporo (Giappone) nel 2023, con gli esiti della ricerca sull’ossigenoterapia e la fragilità cognitiva.
Per il Prof. Galoforo fondamentale è la condivisione della conoscenza tra colleghi per il bene dell’umanità. Da qui la sua partecipazione, quale relatore, anche al XIII^ Congresso Mondiale di Medicina rigenerativa e cellule staminali svoltosi a Dalian (Cina), dove ha condiviso i risultati dell’ossigeno ozonoterapia nella cura dell’Ulcera di Buruli o il WIMC, World Intelligent Medicine Congress, tenutosi a Pechino, sempre come relatore per presentare i risultati dell’ossigeno ozonoterapia nella cura di Covid-19.
A febbraio 2020 quando l’epidemia Covid-19 era ancora circoscritta a Wuhan, fu promotore con esponenti governativi cinesi (tra i quali il Ministero della Salute, primari di alcuni ospedali di Pechino, l’Università di Tianjin e dirigenti di centri di ricerca cinesi) di un approccio terapeutico innovativo e di facile applicazione per il trattamento del Coronavirus mediante l’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia basato sui dosaggi previsti dai protocolli di cura di Sioot (Società scientifica di ossigeno ozono terapia), dosaggi studiati anche dal Professore stesso che è parte del direttivo.
Presidente del comitato scientifico dell’associazione ICLA (Italy-China Link Association) dove dirige il progetto “Salute e benessere sulla via della Seta”, il Prof. Galoforo ha coinvolto anche la Tianjin University e mira a promuovere la sviluppo della medicina intelligente globale in partnership con la medicina tradizionale cinese, a scambiare nuove conquiste e idee di innovazione della tecnologia medica intelligente e la sua applicazione clinica.

 

Accogliere il paziente nei vari aspetti della vita, significa anche curare e tutelare l’ambiente in cui tutti noi viviamo. L’ozono è protezione dell’ecosistema acqua aria. Se pensiamo semplicemente all’acqua e alla sua presenza sul nostro pianeta quale elemento indispensabile per la vita e a tutte le problematiche dovute a batteri, virus e altro che la possono rendere inutilizzabile, appare subito chiaro come l’acqua ozonizzata possa essere la soluzione a tanti problemi. “Nel 2006 ho fondato O3 for Africa Onlus che ha lo scopo di promuovere un progetto decisamente innovativo nella cura dell’Ulcera di Buruli, nella cura dell’ambiente e nella potabilizzazione dell’acqua che, come tutti noi sappiamo, in Africa e in altre parti del mondo è spesso un problema”. Quale referente per la Regione Lombardia per le audizioni sull’utilizzo dell’ozono in medicina e ambiente, è stato promotore dell’utilizzo dell’ozono per contrastare l’emergenza sanitaria di virus di polmonite e legionella negli acquedotti bresciani nel 2018. Propose la disinfezione immediata delle condutture idrauliche, grazie alla potente carica antibatterica antivirale e antimicotica naturale dell’ozono e una terapia immediata a base di ozono per le persone a rischio di infezione o già affette da patologie conclamate legate a questa problematica.

Accademico e membro del direttivo di Aerec (Accademia Europea Relazioni Economiche e culturali) e Presidente del distretto di Brescia ha incontrato in questa realtà un’estensione della sua visione e abbracciato il leitmotiv “facciamoci del bene facendo del bene”. Presidente anche di Ozono Solidale Onlus che opera per la realizzazione di nobili progetti in Italia e nel mondo, offre assistenza medica gratuita alle persone meno abbienti con l’ossigeno ozonoterapia.

È altresì membro del project team di Strategies for Health, un’iniziativa internazionale promossa da Aerec, che coinvolge in modo trasversale gli ambiti medico-scientifico, socio-culturale, ambientale ed economico. Strategies for Health si propone come uno strumento di riferimento dove professionalità, competenze e approcci tradizionali, alternativi e innovativi collaborano per incentivare il progresso evolutivo nel rispetto della salute umana e animale e della sostenibilità ambientale, economica e sociale mettendo la persona al centro.
Una formazione universitaria classica unitamente all’esperienza acquisita durante percorsi multidisciplinari, personali e professionali, ispirati positivamente anche da culture, tecnologie e medicine diverse dalle nostre, mi hanno fornito certamente delle armi strategiche in più per aiutare i miei pazienti, sia nella prevenzione, che nella cura. Per questo ritengo sia importante confrontarsi ed evolversi da un concetto di medicina classica ad una nuova visione più ampia, nella quale il concetto di benessere sia dinamico e non statico”.
È facile intuire che con il Prof. Antonio Carlo Galoforo, eletto da Tesori d’Italia tra i 12 personaggi dell’anno 2024, ci troviamo di fronte ad un uomo che ha scelto di diventare medico spinto da una profonda vocazione alla professione di aiuto, il cui operato tocca vari ambiti, tutti accumunati dal volere il bene per tutti, dove lascia un’impronta indelebile.

 

 

 

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